Congruenti pensieri

A volte leggendo, per puro caso, ci si accorge e ci si sorprende quanto il nostro pensiero, la nostra personale esperienza, possa avvicinarsi a quello degli altri. Oppure l’esatto opposto: un vissuto talmente banale e scontato comune a molti. Chissà.

FOLGORE

Nell’alba di un tuono che scuote la tua giornata usuale vedi la possibilità di destare le assopite tue necessità di urlare e dichiarare a tutti l’impossibilità di continuare questa farsa del dover essere.
Così passi in un labirinto di immagini, pensieri che ti serrano dentro corridoi infiniti che in qualche modo hai scelto per compiere il percorso dalla casa materna alla tua, distratto, piegato dai problemi inutili che ti trascini dietro dall’infanzia senza corrispondenze dichiarate, senza aver potuto scegliere cosciente la tua strada, le albe ed i tramonti ed i compagni che ti hanno, in qualche modo suggerito, frenato o spinto.
Le strade le hai percorse, ti sei assunto le tue responsabilità, ma al?ne ti senti di non aver assolto alle tue necessità di sentirti un Uomo che liberamente sceglie di bere, mangiare, fumare e camminare.
Dove, verso, chi, perchè; le risposte ti sfuggono per quello che non sai, per quello che non intuisci privato come sei dei sensori del tempo e del modo.
Sei ben educato e porti rispetto per tutto, anzi ti sforzi di dire e ragionare per poter salvare qualcosa, parte della tua vita, il dovere a cui sei stato educato.
E tu? cosa devi fare per sentirti immerso, tranquillamente immerso dentro il tutto che ti circonda, che ogni giorno vedi e credi e dici di capire?
Ma davvero è questa la tua strada? Continua a leggere

Recanati… di male in peggio.

Per le vie ed in alcuni locali del centro storico recanatese, circola oramai da alcuni mesi due volantini secondo alcuni, o due giornalini ciclostilati secondo altri che si intitolano Recanati Male e Recanati Peggio.

Leggendo le prime pagine si capisce subito la direzione presa dagli autori – lontani dal politically correct che spegne i toni e giustifica Fini e mezzi – gli anonimi autori si trovano in una cittadina dove la locale informazione è poca e diluita nelle nebbie mattutine, accordata con il palazzo e timorosa dei Signori G., C., etc… Con il primo numero, poi, si sono scontrati con opachi amministratori, oramai da molto tempo nella stanza dei bottoni, che necessitavano un lucidatina.

Credo che il principale obiettivo delle due uscite sia, sicuramente, quello di dare uno scossone alle anime ed alle menti degli assopiti recanatesi che, tra l’altro, si sono anche sorbiti le scritte neo-fasciste e vietate dalla costituzione di Forza Vecchia (come appellano gli stessi di Recanati male il gruppo di estrema destra).

Leggendo l’articolo, appunto di A.T., apparso anche sul Resto del Carlino, si apprende che “la scossa” qualcuno l’ha pure presa reagendo con richieste alla magistratura di indagare sul foglio da un lato, e dall’altro, apprezzandone il tono sagace, si discostano dalla terminologia utilizzata contro gli antagonisiti politici. Per completezza và sottolineato che A.T., però, nota alcune differenze tra la precisazione di Flamini e il suo intervento al Consiglio Comunale. Che sia un po’ opaco anche lui!?

I fogli usciti non hanno un direttore ne tanto meno un autore degli articoli. A quanto dichiarato dalla Presidente Corvatta della locale ARCI, il consiglio di redazione è stato tenuto presso il locale dell’associazione ma, è facile intuire, che il materiale molto probabilmente sia circolato attraverso la rete e sia stato pubblicato senza alcun filtro ne sta a rappresentare un pensiero collettivo ma, bensì, il personale punto di vista dell’autore.

Nel sito indicato nel primo foglio, non vi è una versione elettronica ma con buona volontà e lo scanner, sono riuscito a scansionare e confezionare per holymount una versione PDF di entrambe le uscite. Lo distribuiamo anche sul nostro blog per l’originalità dei suoi contenuti, al di là di ogni questione politica e di appartenenza in genere che, in quanto prettamente recanatese, potremmo definire estera.
Icona PDF Recanati maleIcona PDF Recanati peggio

Morte al tir(anno) e vita al nuovo

Trasmetto quanto ricevuto dal nostro spanogamb, inviato sul pianeta silenzioso sulle tracce dell’Herzog, a beneficio degli amici di HM:

EX-HUMANS
sull’essenza del postumano
di Roberto Terrosi

Heidegger e la tecnica

Nella Questione della tecnica Heidegger distingue la tecnica in generale, con riferimento alla poiesis, dalla tecnica moderna.

Per prima cosa Heidegger accetta retoricamente, ma di fatto rifiuta, la concezione della tecnica come strumento in vista di fini. Egli infatti sembra in un primo momento approfondire il significato stesso della strumentalità, ma in realtà sta spostando il discorso sulla produzione attraverso il passaggio sulla causalità aristotelica. La strumentalità infatti è ripensata tra causa finale e causa efficiente. Continua a leggere