A volte leggendo, per puro caso, ci si accorge e ci si sorprende quanto il nostro pensiero, la nostra personale esperienza, possa avvicinarsi a quello degli altri. Oppure l’esatto opposto: un vissuto talmente banale e scontato comune a molti. Chissà.
FOLGORE
Nell’alba di un tuono che scuote la tua giornata usuale vedi la possibilità di destare le assopite tue necessità di urlare e dichiarare a tutti l’impossibilità di continuare questa farsa del dover essere.
Così passi in un labirinto di immagini, pensieri che ti serrano dentro corridoi infiniti che in qualche modo hai scelto per compiere il percorso dalla casa materna alla tua, distratto, piegato dai problemi inutili che ti trascini dietro dall’infanzia senza corrispondenze dichiarate, senza aver potuto scegliere cosciente la tua strada, le albe ed i tramonti ed i compagni che ti hanno, in qualche modo suggerito, frenato o spinto.
Le strade le hai percorse, ti sei assunto le tue responsabilità, ma al?ne ti senti di non aver assolto alle tue necessità di sentirti un Uomo che liberamente sceglie di bere, mangiare, fumare e camminare.
Dove, verso, chi, perchè; le risposte ti sfuggono per quello che non sai, per quello che non intuisci privato come sei dei sensori del tempo e del modo.
Sei ben educato e porti rispetto per tutto, anzi ti sforzi di dire e ragionare per poter salvare qualcosa, parte della tua vita, il dovere a cui sei stato educato.
E tu? cosa devi fare per sentirti immerso, tranquillamente immerso dentro il tutto che ti circonda, che ogni giorno vedi e credi e dici di capire?
Ma davvero è questa la tua strada? Continua a leggere