NO TAV – Storia di una mail…

NO TAV

Pubblico questa mail come l’ho ricevuta, senza modifiche o tagli.
E’ da un pò di tempo che gira per la rete senza portare il nome dell’autore…mi ha colpito però il senso di impotenza e di disperazione che trasmette, tipico di chi rimane solo ed emarginato dal resto del mondo.
Con questo testo esprimo la mia più totale solidarietà con il popolo della Val Susa e con tutti gli amici che oggi saranno a Torino per la manifestazione.

Ciao, scusa se ti invado la posta con questa mail ma ho bisogno di una mano per uscire da una situazione paradossale, degna veramente di un film dell’orrore. Come forse sai vivo in Valle di Susa, la valle di cui la televisione sta a tratti parlando per la vicenda del Tav.
Ci hanno dato addosso televisioni e giornali come se fossimo degli imbecilli, senza che però mai nessuno dicesse…
Continua a leggere

NON PAGARE QUESTA MUSICA

Anomolo

Qualche anno fa entrai in contatto con un carissimo ragazzo e ottimo grafico di nome Massimo, che, dopo aver capito i miei interessi per la cultura opensource (quella incentrata sul software libero per capirsi), mi parlò di un progetto che stava portando avanti con alcuni suoi amici.

Il progetto non riguardava propriamente codice a sorgente aperto, bensì un terreno che ci assimilava in maniera ben più diretta: la musica. Il gruppo di lavoro di Massimo aveva organizzato attorno al sito Anomolo.com un’etichetta discografica libera, capace di sostenere gruppi emergenti e non, desiderosi di sperimentare una condizione di diffusione dei loro pezzi libera dalle catene imposte dalla nostra SIAE (troverete ogni informazione a riguardo sul sito).

Molti sono i generi musicali che caratterizzano le band Anomole, dal folk al rock alla sperimentazione, per cui invito tutti gli audiofili a fare un salto sul sito, ricordando che Anomolo consente il download e l’utilizzo della musica in termini liberi (non dovrete preoccuparvi di nulla se farete copie per gli amici!).

Buona fortuna e un GRAZIE a tutti gli Anomoli! E NON pagare questa musica!

Licenziamento “Ad personam”

Come suggerisce l’ottimo Beppe Grillo nel suo video la pletoria di Parlamentari (alcuni anche pregiudicati!) e Ministri che riscuotono ogni mese un lauto stipendio, sono alla lunga nostri dipendenti. Questo, ovviamente, è vero in parte, da un lato perché non li assiumiamo direttamente e poi perchè non siamo “padroni” di licenziarli per evidenti incapacità.
Per fare questo, io propongo una semplice ricetta: con un’apposita modalità si potrebbe andare all’ufficio di stato civile (in modo da certificare la nostra identità) e poi firmare una bella richiesta intestata al Presidente della Repubblica dove si chiede, per esempio, di esercitare il suo potere più grande: sciogliere le camere, ovvero licenziare i nostri dipendenti. Superata una certa soglia di richieste (tipo 2/3 degli aventi diritto al voto) il Capo dello Stato non potrà che eseguire, in democrazia e per giunta diretta, la volontà della maggioranza degli italiani.
Probabilmente è una proposta che qualcuno e più volte ha fatto, ma con un certo passa-parola tipico di Internet si potrebbe dare un certo risalto a questa che, secondo me, è un’interessante proposta.
Le catene elettroniche di S. Antonio le eviteri, come eviteri le petizioni on-line, loro parenti, ma un certo chiacchiericcio insistente su questa idea…. farebbe un certo effetto… forse.

Kaltenecker.. e sai cosa bevi

Bene gente.. mi presento a voi proponendo una delle chicche partorite da un bellissimo viaggio a Budapest di qualche tempo fa. Dopo aver scorrazzato per la città per tutto il giorno, sebbene esausti e digiuni, la nostra cicerona Paola ci fa approdare su un barcone bordo fiume.. “evviva! si va con l’aperitivo” era il nostro pensiero… e invece no!

Scendiamo abbasso: in quella che una volta era la stiva del barcone avevano ricavato un’ottima sala concerti.. e tutti i posti o quasi erano occupati.. non ci resta che sederci a terra a due passi dal palco.. un po’ d’attesa e iniziano il concerto. Interessante, certo, ma niente di che :/

Quando eravamo ormai rassegnati ad un mediocre concerto in una splendida cornice, il primo gruppo lascia il palco.. già al secondo pezzo dei nuovi arrivati ci si rende conto che, è il caso di dirlo, la musica era cambiata! “come si chiamano?” “chi sono questi??” ci chiedevamo a vicenda nell’assordante stanzone: basso, batteria e testiera.. una forza della natura a cui le registrazioni non rendono abbastanza giustizia!

Presto conquistano le nostre orecchie.. e poco dopo i nostri cuori, mentre avvicendano pezzi soft-lounge a vere e proprie bufere progressive, per raggiungere picchi elevatissimi in quello che definirei un “jazz elettronico” eseguito con rara precisione..

Kaltenecker Trio.. ecco come si chiamavano! chissà che non possiamo presto risentirli.. intanto per i curiosi non resta che accontentarsi delle registrazioni che potrete trovare nel loro sito.