Nel mese scorso è uscito sulla stampa locale un articolo dove veniva presentato alle Istituzioni il sistema di rilevamento delle emissioni elettromagnetiche. Sistema installato nella zona operativa della 144ª Squadriglia Radar Remota.
È un’azione importante per la sicurezza dei lavoratori impegnati e la conseguente comunicazione agli organi pubblici è segno che anche alle forze armate interessa il tema, spero non solo per tranquillizzare gli animi, dato che l’avvio dell’opera è stato dato circa un anno fa.
La cosa migliore, sarebbe però estendere questo tipo di rilevazione anche al colle Santese, zona di maggiore esposizione alle radiazioni.
Per rendere più comprensibile il meccanismo delle onde elettromagnetiche possiamo paragonare l’emissione del Radar alla luce (anch’essa onda elettromagnetica) dal proiettore del cinema. Dall’obbiettivo della macchina da presa esce un fascio di luce che nel buio possiamo distinguere, dare una forma, cioè individuarne la parte dello spazio che occupa al di sopra della platea. Ma se osservate bene, oltre al leggero bagliore della proiezione sul telo, ne viene un po’ anche dal fascio stesso che colpisce le tante particelle che sono nell’aria.
Allo stesso modo le onde elettromagnetiche escono dall’antenna in vari fasci e si propagano fino a trovare, se c’è, il loro obiettivo nel cielo e, in modo simile alla luce del cinema, portano con se una “rifrazione elettromagnetica” dovuta alla grandissima potenza emessa (5-6 volte più grande delle trasmissioni radio e TV cfr. pag. 49).
Sono ovviamente due fenomeni fisici differenti tra loro, ma questo esempio serve per far capire l’importanza delle misurazione e perché queste devono essere estese alle case potentine che sono gli spettatori del nostro metaforico cinema che, è bene ricordarlo, non sono direttamente esposti al fascio principale, ma ne subiscono la sua pesante “coda”. Fenomeno dimostrato nella pratica dalle misurazioni effettuate negli anni passati dove i valori più alti sono stati rilevati in quei punti che sono all’altezza (altimetrica e/o al disopra) dell’antenna radar.
Sarà comunque interessante aspettare i dati delle misurazioni, anche se solamente della zona di Palazzo Rosso, perché se confrontati con le vecchie misurazioni daranno una sommaria idea delle capacità del nuovo impianto, di cui se ne ignorano ancora i reali valori di emissione.
Mi auguro inoltre che saranno diffusi dati strumentali o quanto meno comparabili e non si limiteranno a confermare che sono nella norma perché gli attuali limiti di legge non sono assolutamente una tutela della salute pubblica. Analisi dove si incontra la comunità scientifica e come ha dichiarato il Dott. Turco di Polab, azienda del settore che ha curato il piano antenne comunale.
Il menefreghismo più spinto di ieri ha lasciato alla Potenza Picena di oggi un apparato rinnovato lo scorso anno e costato milioni di euro, probabilmente nocivo alla salute, praticamente inutile. Alla facciaccia vostra.
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