Presentazione del libro “Il Gambero Rozzo”

Ho ricevuto (con molto piacere) questo invito da un’amica. Purtroppo, e per evidenti motivi, sarò impossibilitata a partecipare… magari interessa a qualcono di voi buongustai…

Prima di salutarvi, posso riversare qui la vena polemica con la quale mi sono svegliata stamattina? Mi domando come l’ufficio stampa di un noto giornalista come l’autore del libro in oggetto, possa far circolare comunicati stampa “sgrammaticati” come questo…
E come si fa a sottotitolare un libro “più che una questione di etichetta è una questione di forchetta”? Un ragazzino di 13 anni avrebbe potuto esprimere lo stesso concetto in modo più appropriato e diretto… e il comunicato stesso parla di “consolidamento di una scuola di comunicazione e di cultura enogastronomica” certo… imparando dalle note virtù comunicative di Vissani! A questo punto mi domando se il vero “rozzo” della situazione sia il povero gambero!

Gambero

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Sigur Ros a Firenze

E’ stato un viaggio lungo, “tempestato” di neve, ritardi e scioperi…ma nè è valsa sicuramente la pena.
2 ore, forse più o forse meno, intense, appaganti, probabilmente il concerto più emozionante che abbia mai visto, le atmosfere evocate dai Sigur Ros sono uniche, un genere di musica che non ho mai visto fare così bene.
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Pensieri nichilisti

da tempo non lascio la mia traccia sul blog.. un po’ per mancanza di idee, un po’ per mancanza di quella voglia che ti spinge a fare.. questo mi induce a pubblicare qualche pensiero nichilista.. con il sottinteso invito a indovinare chi ne siano gli autori..

“Nulla è cosa degna dello sforzo che si fa per ottenerla”

ancora

“La morale e la civiltà vogliono che l’uomo abbia ‘meno dolore’, ma non ‘più felicità’

e per finire..

“massimo segno della fine, è il principio

PS: un segno di buon augurio.. non nichilista

“quanto più ci innalziamo, tanto più piccoli sembriamo a quelli che non possono volare.”

CRASH – Contatto Fisico

Ho appena visto questo film che fa effettivamente “pensare”… e tornando a casa, camminando lungo le – fredde – strade di Budapest, ho “pensato” di regalare un “pensiero” all’omonima categoria del blog…

Paul Haggis (sceneggiatore di Million Dollar Baby) affronta con questo film il tema dei contrasti di etnie in un’area metropolitana. Siamo a Los Angeles, ma potremmo anche essere altrove a conferma della nota affermazione di Cesare Pavese che l’America è il «gigantesco teatro» dove i drammi del mondo vengono rappresentati in anteprima.

Il film è un’istantanea provocatoria e ruvida della complessità del conflitto razziale nell’America di oggi, uno di quegli eventi rari in ambito cinematografico: un film che mette il pubblico faccia a faccia con i propri pregiudizi. Tuffandosi a capofitto nel variegato crogiuolo della Los Angeles post 11 settembre, questa coinvolgente storia metropolitana, con un cast multi-etnico, mette a nudo paure e bigottismo da molteplici punti di vista, mentre i personaggi sconfinano solo per pochi istanti l’uno nella vita dell’altro. Nessuno è al riparo dalla propria intolleranza verso l’altro. E nessuno è immune dalla rabbia cieca che sgorga dalla violenza… e può cambiare la vita di molte persone… Continua a leggere