Piccolo Galateo per speleologi

Dopo Santi e Briganti del Mondo Ipogeo, il Centro Studi “Guido Lireni” ci rende partecipi della nuova ed entusiasmante pubblicazione: Piccolo galateo per speleologi.

Ambasciato dall’ottimo T. Windisch Graetz, Piccolo galateo per speleologi è un trattato misteriosamente uscito dalla penna di Pierpaolo Dolci ove si dissertano su modi di dire, comportamenti e consigli sul come comportarsi nel migliore dei modi nell’ambiente ipogeo. Manuale ad suo degli istituti di educazione speleologica traccia, come una luce che filtra da una fessura, la via nella tenebra della maleducazione e porta alla “fioritura delle altre buone maniere” nelle giovani fiammelle, che saranno gli speleo di domani. Seppure con parole gentili e soavi, la verve dell’autore è sempre presente, come pure la sua inclinazione al torbido e allo sconcio. Di Lui ricordiamo (Merda, 1896), (Libertinaggio sensoriale, 1898), (Saluti zotici, 1902).

Il panflet, infine, termina con una puntigliosa guida alla lettura di Nicola Paolini ove vengono esposte la vita e le opere di questo bizzarro personaggio che è Dolci; doveroso proporne qui alcuni passaggi:

il libro Libertinaggio sensoriale, sintetizzato nella massima: IL RUTTO È IL DIAPASON DELL’APPAGAMENTO

ancora

Un futuro scrittore con le mani sporche di fango, con la pedagogia nel sangue ed il perbenismo sulla carta igienica. […] carezza l’estasi con la polvere, distrugge il metro delle proporzioni e, titillando l’ugola dei benpensanti, desidera loro provocare il vomito.

Questo è il calibro dell’autore che è portato alla ribalta dal Centro Studi “G. Lireni” e reso eccenzionalmente disponibile qui ai visitatori di HolyMount.

pdficon_large Piccolo galateo per speleologi

LAVORI IN CORSO

È proprio come recita il titolo, il nostro sito, come a molti altri, si è rotto il computer e a breve, spero, torneranno completamente in funzione, per ora questo (scrivere un post) è il solo, unico, modo per intervenire.

Ci scusiamo con quanti, ostinatamente, ci vengono a trovare per leggere le nostre farneticazioni. Non disperate però la terapia non è neanche iniziata, quindi avremo ancora qualcosa da scrivere, molto da riflettere, un infinito, tumulto interiore da domare.

Venghino Signori venghino… Venghino Signori più gente entra, più bestie si vedono…

Troppa energia…

Spinto dalla noia mortale che, come la nebbia, si posa nella monotona provincia marchigiana (di quella con la gente che deve dormire) e da una discreta curiosità sono andato insieme agli sposetti ed al Mizio a Casola Valsenio per Scarburo!

Se non l’avete capito dal nome siamo andati al raduno internazionale degli speleologi che si tiene una volta all’anno in Italia. Manifestazione di un certo livello in cui si incontrano tutti, o buona parte degli amanti e degli esperti dei misteriosi meandri, pozzi e sale che si sono formate nella roccia.

Veniamo alla cronaca. Partiti ad un orario che da ben stabilito è diventato imprecisato, siamo giunti al ridente paesino dell’Emilia, giusto in tempo per iscriverci alla manifestazione e andare a pranzo. Qui il primo impatto: le vivande erano preparate e servite in un tendone che, se non dalle persone presenti, sembrava quasi di stare alla “campionaria delle sagre”. In molte associazioni speleologiche, hanno fatto richiesta dello spazio ed anno portato le loro tipicità locali. Pranzato con un piatto calabro ed una fresca birra austriaca, siamo andati alla ricerca dello spazio per le tende; trovato un po’ a fatica, siamo ritornati al paese che erano le 16,00 circa e qui iniziato il giro di Scarburo!.

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