ricevo e pubblico con gioia una missiva circolata negli ambienti vicini alla Contessa Dott.sa Pucci Bassini, vi preghiamo di mettervi in comunicazione con noi lasciando un commento se disponete del materiale richiesto:
A fronte dell’appello di Margherita Pucci Bassini inviatomi lo scorso 28 Gennaio, è con profondo piacere che vi informo che il prof. Antonio Vergine ha accolto l’invito offertogli dal Centro Studi “Guido Lireni” nel condurre una ricerca sull’opera di Robert Childrens.
E’ doveroso precisare che il suddetto si impegnerà a fornire un elaborato entro il prossimo Novembre/Dicembre ed invita, quanti siano in possesso del materiale più vario riguardante il Childrens (foto, disegni, appunti, poesie, ecc.) ad inviarlo a questo indirizzo di posta elettronica.
Certi di una vostra positiva risposta vi ringrazio anticipatamente e vi saluto chiosando con il curriculum vitae del prof. Antonio Vergine.
A presto
Theodor Windisch Graetz
Antonio Vergine
(Luino 1938)
Studia archeologia laureandosi con una tesi sugli insediamenti nomadi tagichi. Durante la sua attività di archeologo inizia a fotografare diverse tipologie di polveri, concentrando la sua attenzione sulla grana ed il colore. Parallelamente alla sua professione collabora con un’impresa di pulizie. Affascinato dal paesaggio industriale inizia ad effettuare dei piccoli reportage sui luoghi di lavoro dismessi. Nel 1971, presso la galleria “il Mandarino”, espone una grande scarabattola con diversi campioni di polveri. L’evento riscuote un discreto interesse.
Nel 1973, insieme a Mirko Rozzini fonda la rivista “INPULVIS”, l’attività approda a poco a poco in ricerche complesse che coinvolgono il professor Vergine anche in eventi estremi quali esperienze di privazione sensoriale. Dopo un periodo di ritiro, inizia la sua attività di storico di archeologia industriale studiando il modo in cui le polveri si combinano tra loro.
Dal 1989 inizia ad acquistare alcune case al fine di creare degli “IMPOLVERATI IMMOBILI”, destinati a diventare nel tempo “un luogo destinato ad archiviare i veli di polvere che fluttuano nell’aria”.
Vive e lavora tra Saltara e Poggiocupro.
Ai quanti approderanno al nostro portale, la richiesta qui sopra sembrerà come qualcosa di strano ma, in verità, rifacendo un po’ di cronistoria, l’opera d’esordio del Centro Studi Guido Lireni (pubblicata in questo post) dava come perse le tracce, i luoghi e le frequentazioni di Robert Children. A seguito di questa pubblicazione però la Contessa ha sentito l’impulso di confidarsi con qualcuno inviando una mail, dove si ritrova uno scampolo di vita dello studioso. Ecco quindi che il Centro Studi Guido Lireni si avvale dell’algida figura del Prof. Vergine per dissipare le nebbie e dissotterrare i tesori sepolti nell’opera di Robert Children.