Oggi l’economia è fatta, per costringere tanta gente, a lavorare a ritmi spaventosi per produrre delle cose per lo più inutili, che altri lavorano a ritmi spaventosi, per poter comprare, perché questo è ciò che da soldi alle società multinazionali, alle grandi aziende, ma non dà felicità alla gente. Io trovo che c’è una bella parola in italiano che è molto più calzante della parola felice, ed è contento, accontentarsi, uno che si accontenta è un uomo felice.
Tiziano Terzani.
Spinto dal libro attualmente nei consigli di lettura, cito quì una frase che ho ascoltato tempo fa credo a Radio24, dove la voce ed il messaggio di un uomo prima sconosciuto, mia hanno colpito cosi tanto da farmi ricercare la trasmissione sulla rete e trascrivere la frase, come un tesoro da conservare.
errori di battitura a parte, questa frase non piacera’ a molti (il concetto di accontentarsi non so perche’ fa paura.. bho).
di fatto Terzani e’ stato un grande, lo dimostrano i suoi scritti, e se in quella frase condensa parte della sua esperienza di vita, benvenga!!
di sicuro e’ vero che:
1. se misurata dal punto di vista dei benefici oggettivi e non, l’economia moderna NON ha senso per i piu’
2. la parola felicita’ assume spesso un valore semantico distorto
3. la parola contento e’ “fastidiosa”, ma la consapevolezza di poter essere contenti di quel che si ha gia’ potrebbe rendere molta gente ben piu’ “felice” ..
ad maiora
Rileggendo però mi sento di aggiungere, per completezza, che uno che si accontenta del proprio presente si gode meglio la propria vita e, al tempo stesso, non rinuncia a pensare ad un futuro diverso, ad un domani o dopo domani migliore senza perdere il presente, senza il quale Il Domani ne diventa uno dei tanti un tirare avanti imposto dall’alto, senza mai sentirselo proprio.