Tempo fa’ vagando in qualche ricerca mi sono imbattuto in questo post di Unità di Crisi. Inizialmente avevo pensato di postarlo l’8 Marzo, ma quella è la data di una festa e mi sembrava come di rovinarla.
Lo metto ora, come memento ai micro-macro pregiudizi, agli stereotipi, alle troppe scelte e tabù fatti dagli uomini (pure da quelli in tonaca) che la donna subisce più o meno sempre, più o meno in silenzio.
Lo metto augurando, come dice il titolo, una nuova scelta: la sua.
Stati di assedio: la scelta, la sua
nessuno osi mettersi in mezzo tra l’utero e dio nemmeno la donna che l’utero porta e sopporta non osi nessuno mettere in dubbio la vocazione naturale della femmina madre o puttana moglie o puttana santa o puttana
tutto passa attraverso il corpo questo è il vero martirio crampi e sangue sesso e sangue doglie e sangue finché il sangue finisce ed è la sua assenza a vampare e sfaldare le ossa
corpo di pelle e di carne di seni mai della giusta misura di maledizione inscritta nel bacino allargato accogliente di contrasti sempre più accentuati cancella l’adipe se vuoi scopare conserva l’adipe se vuoi figliare magra grassa magra grassa mai troppo magra sempre troppo grassa e tutte digiunano le sante anoressiche e le puttane bulimiche che si abbuffano e vomitano e si abbuffano e vomitano ché il corpo della donna è fatto per riempirsi e svuotarsi un orcio panciuto
non parliamone più eppure insistiamo a riempirci la bocca ingorde mai sazie parliamone ancora ché ancora bisogna parlarne bisogna gridare «non voglio!» a chi vuole il controllo sul nostro corpo sul nostro sesso
nessuno osi mettersi in mezzo tra l’utero e dio tantomeno la donna che dell’utero è contenitore ché è l’uomo a decidere quanto lei debba sapere della materia di cui è fatta è l’uomo a legiferare è l’uomo a decretare le forme e i colori e gli umori è l’uomo che vuol controllare i tempi del desiderio che sceglie di mettere in mostra la femmina il culo le tette la figa e nascondere il cazzo
lava stira zitta e succhia ingoia per non disperdere il seme il figlio è anche mio no all’aborto si alla vita
la scelta? la sua