Troppa energia…

Spinto dalla noia mortale che, come la nebbia, si posa nella monotona provincia marchigiana (di quella con la gente che deve dormire) e da una discreta curiosità sono andato insieme agli sposetti ed al Mizio a Casola Valsenio per Scarburo!

Se non l’avete capito dal nome siamo andati al raduno internazionale degli speleologi che si tiene una volta all’anno in Italia. Manifestazione di un certo livello in cui si incontrano tutti, o buona parte degli amanti e degli esperti dei misteriosi meandri, pozzi e sale che si sono formate nella roccia.

Veniamo alla cronaca. Partiti ad un orario che da ben stabilito è diventato imprecisato, siamo giunti al ridente paesino dell’Emilia, giusto in tempo per iscriverci alla manifestazione e andare a pranzo. Qui il primo impatto: le vivande erano preparate e servite in un tendone che, se non dalle persone presenti, sembrava quasi di stare alla “campionaria delle sagre”. In molte associazioni speleologiche, hanno fatto richiesta dello spazio ed anno portato le loro tipicità locali. Pranzato con un piatto calabro ed una fresca birra austriaca, siamo andati alla ricerca dello spazio per le tende; trovato un po’ a fatica, siamo ritornati al paese che erano le 16,00 circa e qui iniziato il giro di Scarburo!.

Mi sono accodato a Luca e Stefania e partiti per la scuola elementare. Qui si trovavano le varie proposte che si sono impegnati a mostrare le varie associazioni locali (i gruppi grotte) e nazionali (SSI, CAI etc.). Un po’ a sorpresa, in un’aula faceva bella mostra il libricino “andiamo in grotta” stampato da me…. :-D. Da lì, siamo passati ad una simulazione di percorso spelo per bambini: Luca e Stefania volevano vedere come si era organizzata la “concorrenza” e, lì a fianco abbiamo fatto tappa alla “Fabbrica del Carburo” mostra fotografica e di materiali industriali che, con poche ma belle fotografie, ne illustrava il processo di produzione, il suo utilizzo da illuminazione e la difficile situazione dei lavoratori in fabbrica. Vista la sua vicinanza siamo entrati al Municipio di Casola ove erano alcune mostre inerenti al tema ma non troppo interessanti. Usciti ci siamo incontrati con il Mizo ed altri conoscenti della brigata maceratese e dopo essersi scambiati alcune impressioni, siamo andati velocemente prima agli stands delle attrezzature, e poi ad un cinema la vicino, per la proiezione de L’Abisso. Interessante e molto ben curato documentario in cui un manipolo di temerari vanno alla (ri)scoperta della Spluga della Preta. Impenetrabile antro che sprofonda a 985 metri sotto il Corno d’Aquilio dei Monti Lessini Veronesi. Veramente da vedere è il film e da visitare il sito dove sono illustrati il mito e la straordinaria bellezza di una della cavità più interessanti d’Italia e del mondo.

E’ ora di cena e ci dirigiamo verso lo Speleobar qui ceniamo con birra e vino e concludiamo la cena con dell’ottima grappa offerta da Giampaolo. Bhè… di quello che abbiamo fatto dopo cena non ricordo poi molto (chissà perché… :-P), ricordo lo spettacolino comico e fin troppo irriverente inscenato da S. e S. & C. che ammiravano-sbeffeggiavano uno dei valorosi che hanno girato e documentato “L’Abisso”, la grolla in una piazzetta li vicino, poi uno scatenato torello, (ma quando mai me nè fregato del calcio a me…) ed in fine la danze con un epilogo tragico, il cedimento del ginocchio. Tra un salto, un esulto e poco altro in un atterraggio maldestro il ginocchio sinistro non ne ha voluto sapere di reggere il carico e si è piegato all’evento. Scarburare significa ricaricare l’energia ma qui ho ricaricato troppa energia… Al momento in cui scrivo è ancora malconcio ma in via di guarigione. Ritornerà normale? lo spero proprio.

Lo zoppicante rientro non è degno di nota, se non per l’incontro fatto all’ora di pranzo davanti allo speleo-bar. Una signora di una certa età ci ha conferito che era sta addirittura contenta dell’evento in genere e per aver portato della gioventù e, niente meno, un po’ di moviemento al paese. Per dovere di cronaca, la signora abita di fronte allo speleobar del frastuono dove la musica è andata avanti fino alle 4 almeno e posso confermare che non soffriva d’udito. Dalle nostre parti un “per fortuna che ve ne andate” sarebbe già di per se un successo….

Oltre ad un ginocchio sconquassato, mi sono fatto non una, ma due idee sullo strano figuro che si chiama speleologo. La prima, quasi un luogo comune, lo raffigura come uno che non ha proprio meglio da fare nel tempo libero che cacciarsi in qualche guaio; la seconda, più poetica, lo rappresenta come la persona che non si accontenta della superficie, della superficialità, ed “arde con il doppio di splendore” indagando, coraggiosamente, il profondo, il difficile, l’inesplorato che è sotto i nostri piedi, e anche dentro ognuno di noi.

2 pensieri su “Troppa energia…

  1. il buon rod ha dimenticato che lui l’ha stampato, ma “Andiamo in Grotta?” Luc&Stef l’hanno creato! ehehe.. quale omissis..

    mi unisco inoltre agli altri per augurare una prontissima guarigione al simpatico e volenteroso danzatore dal ginocchio sconquassato!

  2. Ad onor del vero ho volutamente dimenticato i nostri in quanto hanno curato l’edizione e le illustrazioni, ma non sono gli unici autori che, a loro volta hanno preso le linee guida da un convegno tenutosi molto tempo fa e visto che era un po lunga come questo commento non ho messo nessuno.

    Grazie per gli auguri al ginocchio 🙂

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